3 risposte sulle cerebrolesioni acquisite: l’intervista di Bergamo Salute alla dott.ssa Claudia Maggio
Il periodico incontra la dott.ssa Claudia Maggio, Neuropsicologa e Responsabile Scientifica, che illustra le Gravi Cerebrolesioni acquisite e risponde ai quesiti che pazienti e familiari spesso si pongono dopo un evento encefalico grave.
La Cooperativa Progettazione da oltre vent’anni si occupa di persone con danni cerebrali e gravi cerebrolesioni acquisite a Bergamo e provincia e a Milano, offrendo una filiera articolata di servizi: un centro diurno per disabili (CDD) una residenza sanitaria per la disabilità (RSD), un laboratorio (LaB), progetti di housing sociale e interventi specialistici.
Il lavoro della Cooperativa ProgettAzione inizia dal supporto alla dimissione dell’ospedale fino al rientro al lavoro e al ritorno alla vita in autonomia.
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3 domande e 3 risposte per conoscere meglio le cerebrolesioni acquisite
La dott.ssa Claudia Maggio, intervistata da Bergamo Salute, illustra le GCA e i tanti servizi della Cooperativa ProgettAzione.
• Che cos’è una grave cerebrolesione acquisita?
La grave cerebrolesione acquisita è un danno cerebrale di origine traumatica o di altra natura, tale da determinare una condizione di coma più o meno protratto in genere di durata non inferiore alle 24 ore. Le conseguenze possono portare a gravi compromissioni sensomotorie, cognitive e comportamentali.
• Cosa è importante per un buon recupero?
La gravità del danno subito ovviamente rimane l’aspetto di maggiore rilevanza ma ad esso si associano altri fattori come l’organizzazione della famiglia prima dell’evento traumatico, la possibilità di accedere a interventi clinico sanitari, assistenziali e sociali dopo la dimissione, il tipo di ambiente scolastico o lavorativo.
Sono importanti anche le risorse economiche della famiglia e della persona colpita da grave cerebrolesione acquisita, quelle del territorio e il luogo dove si abita: basti pensare che le regioni si differenziano per quantità e presenza di servizi sul territorio.
Nella maggior parte dei casi, infatti, dopo la fase di ospedalizzazione permangono conseguenze che rendono necessari interventi a lungo termine. Non tutte le persone colpite da una grave cerebrolesione acquisita possono rientrare a domicilio dopo la fase post acuta, molti devono entrare in maniera temporanea o definitiva in strutture residenziali come nelle residenze sanitarie assistite (RSA) o residenze sanitarie per disabili (RSD) oppure in nuclei di accoglienza per persone in stato vegetativo e di minima coscienza. Ci sono poi centri diurni per disabili (CDD) i centri sociali educativi (CSE) o i servizi di formazione all’autonomia (SFA).
• Dopo una grave cerebrolesione acquisita è’ possibile tornare una vita normale e rientrare al lavoro?
In alcuni casi possono essere pensati interventi per un rientro al lavoro e per l’addestramento verso l’autonomia abitativa, ma è difficile che si possa riprendere in mano come prima attività e occupazione. Le relazioni affettive e sociali, se precedentemente stabili e la propria storia personale spesso sono il ponte che mantiene una continuità tra un primo e un dopo, che si manifesta come improvviso e destabilizzante. La rottura completa tra ciò che ci rappresentava e ciò che ci definisce diventa invece una ferita insanabile, ma ogni nuova situazione, seppur tragica, necessita di una base di partenza su cui definirsi, raccontarsi e ricostruirsi.
Per maggiori informazioni consultare i seguenti link:
https://www.bgsalute.it/68-2022/507-realta-salute-68/3924-realta-salute-progettazione-cooperativa-sociale-un-punto-di-riferimento-per-le-gravi-cerebrolesioni-acquisite-gca
https://www.cooperativaprogettazione.it/ambiti-di-intervento/riabilitazione/
https://www.traumacranico.net/chi-siamo/
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