Perché occuparsi di “cervello”? Nel mondo circa un terzo della popolazione adulta soffre di un disturbo mentale come depressione, ansia o schizofrenia.
L’evoluzione delle tecnologie di imaging, la genetica, la chimica del cervello e la potenza dei computer promettono di espandere le informazioni sul funzionamento della mente e dei disturbi neurologici.
Un progetto Ue, al quale sarà destinato oltre 1 miliardo di dollari in 10 anni, punta a costruire una sorta di “cervello artificiale” in formato elettronico, riproducendo su un unico super-computer tutti i meccanismi celebrali finora noti. Durata decennale anche per il progetto U.S.A., presentato dal Presidente Barak Obama e forte di un finanziamento di 100 milioni di dollari per il 2014. Lo scopo della ricerca è mappare l’attività dei 100 mila neuroni che compongono i circuiti cerebrali dell’uomo, in modo da ottenere una mappa completa della mente.
L’alleanza che unisce nel nome della scienza le due sponde dell’Oceano ha un “nemico” comune: nel mondo circa un terzo della popolazione adulta soffre di un disturbo mentale come depressione, ansia o schizofrenia. Le patologie del cervello rappresentano il 13% del totale malattie.
La ricerca sul cervello deve diventare una priorità nell’agenda politica europea: solo con un network scientifico di alta qualità potrà disinnescare la “bomba” sociale rappresentata dalle malattie del cervello, che riguardano 179 milioni di europei con costi sanitari che ammontano a quasi 800 miliardi di euro all’anno. Dall’ansia all’abuso di droghe, dall’epilessia all’autismo: le malattie del cervello costano 296 miliardi di euro per i soli ricoveri (il 24% dei costi sanitari diretti in Europa), a cui si aggiungono i costi dei trattamenti (stimati in 186 miliardi di euro) e la mancanza di produttività lavorativa (con una stima di 315 miliardi di euro).
Il cervello: un tema attuale …..
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