Lettera aperta ad alcuni giornali italiani sul tema del rapporto tra Ausili e Disabilità intellettiva.
Buongiorno, sono Alvaro Bozzolo il Presidente di una Cooperativa sociale di Bergamo che si occupa di disabilità cognitiva. Mi capita di leggere alcune vostre rubriche e in particolare gli inserti che trattano di Salute, Società e temi Sociali.
Sono sempre interessanti approfondimenti, che apprezzo per la varietà degli argomenti, le modalità con la quale li trattate e l’originalità di alcuni di essi.
Ed è per questo che mi permetto di sottoporvi un argomento che non ritengo sia sufficientemente trattato e posto all’attenzione dell’opinione pubblica. Si tratta degli Ausili per le persone con disabilità cognitiva. Quindi persone che per le loro difficoltà cerebrali faticano a vivere la vita quotidiana e avrebbero bisogno di ausili e di supporti.
In Italia circa 750mila persone vivono con disabilità cognitive/relazionali che possono essere state originate da disabilità fisiche o psichiche di varia natura: genetiche ( ad esempio sindrome di Down ); malattie (tumori o altre malattie che interessano il cervello ) o incidenti.
Buona parte degli strumenti a supporto di gestione del quotidiano a disposizione di persone con handicap, riguardano ausili per disabilità fisiche e sensoriali. Negli ultimi 20 anni la tecnologia ha consentito di creare attrezzature che permettono a persone con handicap di affrontare le proprie limitazioni. Alcune disabilità fisiche si sono azzerate, altre, con ausili e domotica, hanno consentito comunque di acquisire maggiori autonomie.
Lo sviluppo della ricerca e della tecnologia non ha, però, riguardato persone con disabilità e handicap cognitivi e relazionali. Negli anni, la qualità dell’assistenza si è elevata, le azioni di supporto all’autonomia intensificate, ma gli ausili tecnologici per la disabilità cognitivo/relazionale sono tendenti a zero.
I bisogni di persone con difficoltà intellettive sono soprattutto legati alla gestione della vita quotidiana. L’incapacità, totale o parziale, di elaborare azioni e sfruttare le proprie abilità, limita le autonomie, crea dipendenza dalla famiglia, non consente libertà di scelta.
Gli handicap cognitivi, inoltre, ostacolano la vita di relazione soprattutto quando non consentono corrette valutazioni del contesto.
Per aree delle autonomie e delle abilità sociali, si possono distinguere bisogni rivolti all’acquisizione di abilità specifiche, ad esempio lavarsi, indossare indumenti di vestiario, cucinare alcuni piatti od ancora eliminare comportamenti di disturbo o distruttivi manifestati a scuola, ecc.
Ed è per questo che, alla luce dell’importante e significativa evoluzione tecnologica degli ultimi anni, sarebbe importante utilizzare il mondo informatico ai fini riabilitativi e di supporto al “quotidiano”.
Ma serve ricerca e “strumenti dedicati” specifici del mondo informatico. Per mondo informatico s’intendono i normali ausili tecnologici, quali il cellulare, il navigatore, il computer. Tuttavia, per una persona con disabilità diviene a volte difficoltoso, sia a livello motorio che cognitivo, riuscire a gestire tutti questi strumenti che tuttavia possono essere contemplati nell’utilizzo del TABLET.
Grazie per l’attenzione e per gli approfondimenti che vorrete riservare al tema.
Alvaro Bozzolo
Progettazione C. Sociale ONLUS
Per maggiori approfondimenti, visita la pagina —->>> http://www.traumacranico.net/riabilitazione-nuove-tecnologie-progetto-app-per-tablet/