Alzheimer: GPS per ritrovare le persone scomparse
In occasione della Giornata Mondiale Alzheimer, ricorsa lo scorso 21 Settembre, è stato promosso dal Viminale un nuovo progetto interministeriale per venire incontro al problema degli “smarrimenti” di persone affette da demenza senile: l’introduzione di un dispositivo GPS, da applicare al polso dei malati, in grado di individuarne la posizione in caso di scomparsa dai contesti familiari o di cura.
A tal proposito è stato siglato, presso il Ministero dell’Interno, un protocollo d’intesa fra il dicastero, il commissario straordinario del governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli, e i Ministeri della Salute e del Lavoro. L’obiettivo da conseguire è potenziare i dispositivi per il ritrovamento di persone scomparse affette da gravi patologie neurodegenerative, tra cui appunto l’Alzheimer, mediante l’utilizzo di sistemi di geo-localizzazione, lavorando a stretto contatto con le sale operative delle forze dell’ordine.
Più nello specifico, il nocciolo del progetto è un nuovo dispositivo elettronico GPS del costo stimato fra 100 e 150 euro, in grado di segnalare tempestivamente alla centrale di controllo l’allontanamento del malato da un determinato perimetro definito dai familiari o da chi se ne prende cura; in caso di fallimento dei primi tentativi di ricerca, il centro di monitoraggio invierebbe uno stato di allerta alle forze di polizia. Il progetto vuole dare risposta ad una vera e propria emergenza sociale, in quanto i malati di Alzheimer sovente tendono ad allontanarsi dal proprio domicilio rischiando di smarrirsi quando non di mettere a repentaglio la propria vita, come più volte accaduto. I malati potranno essere dotati del dispositivo nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer.
Il prefetto Piscitelli ha sottolineato come sia indispensabile muoversi non solo sul terreno della ricerca, ma anche e soprattutto su quello della prevenzione, poiché purtroppo molti affetti da Alzheimer sono potenziali scomparsi.
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