Dopo un incidente alla testa, un Trauma Cranico o un Ictus, una persona va “in coma”. Cosa significa? Come si misura la gravità? Cosa è la “Glasgow Coma Scale (GCS)”?

La Glasgow Coma Scale è una scala di valutazione neurologica utilizzata per tenere traccia dell’evoluzione clinica dello stato del paziente in coma.
Si basa su tre tipi di risposta agli stimoli (oculare, verbale e motoria) e si esprime sinteticamente con un numero che è la somma delle valutazioni di ogni singola funzione. Il massimo punteggio è 15 (persona completamente sveglia e consapevole) e il minimo è 3, che indica un profondo stato di incoscienza (coma profondo o la morte).
La GCS è stata inizialmente utilizzata per valutare il livello di coscienza dopo un trauma cranico; in seguito il suo uso è stato esteso a tutti i pazienti acuti, sia con patologie di natura medica che traumatica. Negli ospedali viene usata anche nel monitoraggio dei pazienti in terapia intensiva.
Esiste inoltre una speciale valutazione per lesioni cerebrali dei minori (bambini e adolescenti). È la Pediatric Glasgow Coma Scale (BRE), nota anche semplicemente come AME o PGCS: è l’equivalente della GCS, utilizzata per valutare lo stato mentale dei pazienti giovani. Dato che molte delle valutazioni di un paziente adulto non sarebbero opportune per i bambini, il Coma Scale Glascow è stato leggermente modificato per formare le PGCS. Come con il GCS, la PGCS comprende tre prove legate alle risposte degli occhi, verbali e motorie.
In pediatria la GCS è comunemente usata nei servizi medici di emergenza.
Sia per gli adulti sia per i bambini, la Glasgow Coma Scale consente la prima, fondamentale indicazione degli esiti di una lesione cerebrale. Al di là di situazioni miracolistiche, peraltro non impossibili, l’indice GCS offre una prima indicazione sul valore della lesione e, di conseguenza, sul futuro sanitario e sociale della persona.

Per maggiori informazioni:

http://goo.gl/t2gx3M
https://it.wikipedia.org/wiki/Glasgow_Coma_Scale