Quando frequentare coetanei di origini straniere fa bene allo sviluppo culturale delle nuove generazioni
La multietnicità per i bambini e i ragazzi è un arricchimento: purtroppo quasi un terzo dei ragazzi italiani di 12 e 13 anni non frequenta, al di fuori della scuola, coetanei di nazionalità diversa dalla propria, e lo stesso accade per la metà degli studenti non italiani.
Tra studenti italiani e migranti l’integrazione è più che avviata, almeno tra le mura scolastiche: in generale, infatti, sia gli studenti italiani che quelli stranieri non percepiscono, né da parte dei compagni di classe italiani né dagli insegnanti, atteggiamenti di discriminazione.
La scuola svolge per tutti gli studenti, e in particolare per quelli immigrati, un ruolo importante di socializzazione e di formazione con i coetanei, anche se non sempre le relazioni sociali avviate tra le mura scolastiche si estendono anche alle aree extrascolastiche, e per questo si parla di “integrazione frammentata”
Sono gli elementi di maggior interesse estrapolati dallo studio pubblicato su Procedia – Social and Behavioral Sciences da un gruppo di ricercatori italiani che, per giungere ai loro risultati, hanno somministrato un questionario a oltre 1.300 preadolescenti italiani e stranieri che frequentano la prima e la seconda media in Abruzzo, da cui emerge anche che, in generale, a mostrare maggior apertura ad avviare rapporti di amicizia – sia all’interno dell’ambiente scolastico che fuori – con coetanei di nazionalità diversa sono le ragazze, più che i ragazzi. La multietnicità nelle scuole italiane è una realtà sempre più presente – secondo il Ministero della Pubblica Istruzione nell’anno scolastico 2012/2013 il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è stato pari a 786.630 unità, ovvero 30.691 unità in più rispetto all’anno scolastico precedente – che rappresenta, per bambini e ragazzi, continue occasioni di arricchimento.
Si conferma quanto sia opportuno educare il bambino al rispetto dell’altro, indipendentemente dalla sua provenienza.
La prospettiva che si delinea per il futuro è quella di una realtà multietnica: la scuola non è quindi che il preludio formativo che consente agli adulti di domani di prepararsi ad affrontare le necessità di un mondo improntato a un clima di convivenza e collaborazione tra i popoli.
Per maggiori info:
https://www.cooperativaprogettazione.it/ambiti-di-intervento/mediazione/