Nuovi giochi ed ausili cognitivi con la tecnologia 3D
Un nuovo progetto di una fondazione milanese che ha messo a punto nuovi giochi ed ausili cognitivi rivolti ai bambini con disabilità mentale.
Tutti questi prodotti sono sviluppati e realizzati in base alle necessità individuali del bambino, servendosi di nuove tecnologie 3D.
La fondazione milanese Together To Go (TOG) ha recentemente sviluppato un progetto per la realizzazione di giochi ed ausili cognitivi dedicati ai bambini affetti da disabilità mentale.
L’iniziativa, denominata “l’Oggetto che non c’è”, è stata realizzata con il contributo di Opendot, un network di progettisti specializzati in nuove tecnologie di fabbricazione digitale, e degli studenti degli istituti Naba e Domus Academy.
La particolarità, e l’assoluta novità, di questi giochi ed ausili è quella di essere realizzati con nuove stampanti 3D, acquistate da TOG in seguito alla vincita di un concorso nell’anno 2014. Con i software elaborati da Opendot è quindi ora possibile stampare modelli in 3D con geometrie studiate appositamente per i bambini con disabilità mentale, rendendoli inoltre leggeri e altamente personalizzabili. La fondazione può anche autoprodurre questi modelli, realizzandoli con materiali ecosostenibili e dal costo vantaggioso.
In passato la fondazione realizzava seggiolini e tutori su misura per bambini, utilizzando materiali tradizionali come gesso o gommapiuma.
Gli studenti del Naba, sotto le direttive della fondazione, hanno progettato i nuovi oggetti, realizzando non solo ausili, ma anche veri e propri giocattoli. Tutta l’esperienza di “l’Oggetto che non c’è” è realizzata in Open Source, il che consente a tutti di consultare i progetti messi in atto.
Ciò ha peraltro consentito ad alcuni genitori di cimentarsi in prima persona, con il supporto di terapisti e designer, nella realizzazione di giocattoli appositi per le esigenze del proprio bambino.
Questo processo di “autoprogettazione” consente anche un risparmio economico del tutto ragguardevole; una famiglia che desiderava realizzare una bicicletta specifica per il proprio bambino avrebbe speso più di cinquemila euro presso un negozio specializzato, mentre con le tecnologie messe a punto da TOG ne ha spesi appena seicento.
Un altro piccolo passo avanti nella difficile strada l’utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare la vita quotidiana di disabili cognitivi.
Per maggiori info:
http://www.corriere.it/salute/pediatria/16_maggio_05/se-bambino-disabile-progetta-crea-suo-giocattolo-la-stampante-3d-83579932-12c8-11e6-918d-cff62dc61260.shtml