Prevenzione Ictus, in 9 casi su 10 si può con uno stile di vita corretto.
Prevenzione Ictus: dalla pressione alta alla cattiva alimentazione, dall’inattività fisica allo stress e al fumo: ecco quali sono i principali fattori di rischio per il danno cerebrale che può portare alla morte o a disabilità permanente.
I DIECI FATTORI DI RISCHIO
Ecco perché è molto importante capire se e come si possa prevenirlo.
Secondo uno studio internazionale su 27mila persone di 32 Paesi, guidato da Martin O’Donnell della McMaster University di Hamilton in Canada e pubblicato su Lancet, l’ictus è prevenibile in ben nove casi su dieci e sulla base di dieci fattori legati allo stile di vita, quasi tutti modificabili. Gli scienziati hanno così calcolato quanto l’eliminazione di uno specifico fattore ridurrebbe i pericoli di ictus. In testa l’ipertensione arteriosa (pressione alta).
Segue l’inattività fisica: facendo movimento le probabilità di avere un ictus calano di un terzo. I grassi nel sangue sono al terzo posto; poco lontano la cattiva alimentazione e l’obesità. Seguono il fumo, le cardiopatie, lo stress, l’alcol e il diabete.
Dalla pressione alla dieta sana
Altri studi in passato avevano evidenziato il ruolo degli stili di vita nel rischio di ictus e l’ampio margine di intervento per prevenire questo evento vascolare che può essere fatale o portare a disabilità permanente.
La novità è che i ricercatori hanno calcolato quanti ictus potrebbero essere evitati se un certo fattore di rischio scomparisse. Il numero potrebbe dunque essere praticamente dimezzato se la pressione alta fosse eliminata a livello mondiale (-48% dei casi); potrebbe essere ridotto di oltre un terzo (-36%) se le persone fossero fisicamente attive; ridotto di quasi un quinto (-19% dei casi) se seguissero diete sane. Se fosse eliminata l’obesità nel mondo i casi di ictus potrebbero essere ridotti del 18,6%. E ancora, il numero di ictus potrebbe essere ridotto del 12% se il vizio del fumo fosse eliminato a livello mondiale; del 9% se fossero tenute sotto controllo le cause cardiovascolari. Altri fattori di rischio con un margine di intervento sono il diabete (responsabile del 4% dei casi), il consumo di alcolici (6% dei casi), lo stress (6% dei casi), il quadro lipidico nel sangue (non solo il colesterolo).
Molti di questi fattori sono collegati tra loro, per cui è chiaro che riducendo i casi di obesità si ridurrebbero contemporaneamente anche i casi di diabete; la conclusione è che, se eliminassimo tutti i dieci fattori di rischio a livello mondiale, si potrebbero evitare più nove casi di ictus su dieci (90,7%).
Per approfondimenti:
http://www.humanitas.it/visite-esami/ictus-cerebrale
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