I Disturbi Specifici dell’Apprendimento: tra malintesi e disinformazione
I disturbi specifici dell’apprendimento, meglio conosciuti con i termini di dislessia, disortografia, discalculia, sono disturbi dello sviluppo che determinano difficoltà, anche molto rilevanti, nell’acquisizione delle cosiddette abilità scolastiche ovvero scrittura, lettura e calcolo. Spesso questo genere di disturbo viene sottostimato dalle figure di riferimento del bambino (insegnanti e familiari) creando un circolo vizioso fatto di incomprensioni e rifiuti. L’insegnante, nella maggior parte dei casi, lamenta scarso impegno, disinteresse, rifiuto, a volte problemi di comportamento e fa spesso congetture non pertinenti sulle dinamiche familiari. La soluzione al problema è solitamente quella di aumentare l’impegno invitando il bambino a moltiplicare gli sforzi, ottenendo così un definitivo consolidamento del rifiuto. I genitori, non avendo chiara la situazione, oscillano tra comportamenti severi e punitivi e lunghi periodi di attesa sperando che il tempo aggiusti ogni cosa. In genere all’inizio tendono a dare ragione all’insegnante sostenendo che la difficoltà del figlio dipenda dallo scarso impegno. In seguito il genitore attento, magari dopo estenuanti e sofferte sedute di lavoro, riconosce le oggettive difficoltà ad apprendere, anche se non sa spiegarsene i motivi. I bambini, naturalmente, sono gli incompresi. Dovendo affrontare quotidianamente le difficoltà scolastiche senza la comprensione e l’aiuto di nessuno reagiscono nei modi più disparati, si ammalano, manifestano disturbi somatici al momento di andare a scuola o si oppongono e rifiutano le attività. Il risultato di questo grande malinteso è che non solo il bambino non viene aiutato proprio nella fase in cui ne avrebbe più bisogno, ma queste errate interpretazioni delle sue difficoltà ostacolano il recupero e allontanano l’intrapresa di un percorso di facilitazione. In questo caso, la mancata conoscenza del disturbo di apprendimento, l’incapacità di coglierne i segni del primo manifestarsi fa sì che la scuola e la famiglia, oltre a non aiutare il bambino, inconsapevolmente rendano ancora più difficoltoso il suo percorso aggiungendo ostacoli a quelli già presenti. Per questi motivi è fondamentale che i genitori e soprattutto gli insegnanti rimedino a questa carenza di informazione in modo tale da eliminare ciò che impedisce la corretta interpretazione delle difficoltà del bambino.