Adolescenza e “Blue Whale”: parliamone ancora.
Blue Whale e autolesionismo tra adolescenti, prima avvertenza: di app come «Blue Whale» ce ne sono più di una.
Hanno in comune un percorso di follia, di prove estreme, e di ricerca di protagonismo, che attira soprattutto i giovanissimi, nativi digitali. Sta diventando, insomma, una stupida e pericolosissima moda.
F57. La polizia postale non usa più l’espressione «Blue Whale», perché troppo gentile e tentatrice.
Parla invece di F57, «la lettera e il numero che si chiede di incidere sul dorso della mano come prima prova nel percorso verso questo girone infernale»
Nato in Russia come un gioco, o forse era un’operazione furbetta di automarketing, o addirittura pubblicità occulta di una casa di lingerie, poco importa.
A questo punto, dopo che il fenomeno è esploso anche in Italia, il «Blue Whale», la Balenottera Blu, si è trasformato in un pericolo. In certi casi è diventata addirittura una psicosi di genitori e insegnanti.
Ma la polizia postale avverte: «Non è più uno scherzo, perché questa brutta specie di gioco sta incrociando le fragilità di tanti, troppi teenager».
Sono circa due mesi che s’indaga su «Blue Whale».
In diverse procure sono stati aperti fascicoli. Forse non ci sono ancora indagati, perché non è facile capire esattamente chi è la vittima e chi il carnefice. Ma intercettazioni telematiche sono in atto per venire a capo del rebus. E allora ecco perchè Carlo Solimene, direttore della divisione investigativa della Polizia postale che da tempo lavora per la sicurezza del web, dice: «Non è un gioco, ma un comportamento pericolosissimo e contagioso». E se anche non c’è nessuna prova che si sia arrivati fino all’esito estremo di qualche suicidio indotto, c’è abbastanza materia per allarmarsi.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera
Il gioco delle balene blu è una leggenda urbana di Internet per la prima volta in Russia nel 2013.
Si dice che sia già esistente un gioco che, secondo quanto riferito, consiste in una serie di compiti assegnati ai giocatori dagli amministratori durante un periodo di 50 giorni, Con la sfida finale che presumibilmente richiede al giocatore di suicidarsi. [1] In primo luogo è stato gestito dagli adolescenti come uno scherzo, collegato da loro con veri casi di suicidio, ma è diventato popolare tra gli adolescenti nel 2016.
Il termine “balena blu” deriva dal fenomeno delle balene beached, che è simile al suicidio. Il fenomeno sta ricevendo un’attenzione significativa dei media, e da pochissime prove affidabili siamo arrivati a prove consistenti della diffusione di un gioco che può diventare pericoloso.
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Per approfondimenti:
http://www.lastampa.it/2017/05/29/italia/cronache/dietro-la-balena-blu-si-apre-linferno-XU1SFWqrHjKuHKSQfPauWM/pagina.html