Dopo un trauma cranico, riabilitazione e recupero abilità cognitive: dove serve la professionalità.
Dopo un trauma cranico, riabilitazione e recupero abilità cognitive per il reinserimento sociale: l’importanza di attività dedicate al recupero cognitivo e sociale
Riabilitazione e recupero abilità cognitive
La cooperativa ProgettAzione, dal 1999, gestisce una filiera completa di servizi post ospedalieri per persone colpite da ictus, malattia cerebrale e trauma cranico.
Ogni intervento è personalizzato sulla persona e sugli esiti della riabilitazione ospedaliera. Progettato da un’Equipe multidisciplinare composta da neuropsicologi, logopedisti, fisioterapisti, psicologi, psicoterapeuti, neurologo, educatori professionali.
Che cosa è un danno cerebrale?
Si intende una disabilità, di origine traumatica o di altra natura, tale da determinare una condizione di coma più o meno protratto, (in genere di durata non inferiore alle 24 ore).
Le conseguenze possono portare a compromissioni senso-motorie, cognitive e comportamentali. Nella maggior parte dei casi la disabilità è significativa.
Perché si parla con danno cerebrale anche di disabilità acquisita?
Si tratta di una situazione improvvisa (si pensi alle conseguenze di un incidente stradale, di un incidente sul lavoro o di una emorragia cerebrale) dove una persona da una situazione di vita normale, si trova al risveglio in condizioni cliniche gravi.
Gli stessi famigliari si “scoprono” in un contesto imprevisto ed inatteso, che non offre subito una risposta certa a cosa succederà nella vita di quella persona, ossia cosa potrà riprendere in mano o che cosa invece non potrà più fare. Infatti, a queste domande è possibile in parte rispondere solo dopo molto tempo.
Quello che è certo è che una persona colpita da GCA trova spazzata via all’improvviso gran parte di quello che caratterizzava la sua esistenza prima: vita sociale, lavorativa, scolastica, interessi personali…
Quali sono i principali bisogni delle persone con danni cognitivi?
Dopo un ricovero ospedaliero per trattamenti rianimatori o neurochirurgici di durata variabile da alcuni giorni ad alcune settimane, sono in genere necessari interventi medico-riabilitativi di tipo intensivo, anch’essi da effettuare in regime di ricovero ospedaliero, che possono durare da alcune settimane ad alcuni mesi.
Nella maggior parte dei casi, dopo la fase di ospedalizzazione, permangono sequele che rendono necessari interventi di carattere sanitario e sociale a lungo termine, volti ad affrontare menomazioni e disabilità persistenti, e difficoltà di reinserimento famigliare, sociale, scolastico e lavorativo.
Dopo un trauma cranico, riabilitazione e recupero abilità cognitive
Cosa è importante per un buon recupero?
La gravità del danno subito ovviamente rimane l’aspetto di maggiore rilevanza, ma ad esso si associano anche altri fattori come il tipo di supporto offerto alla famiglia, l’organizzazione della famiglia prima dell’evento traumatico, la possibilità di accedere ad interventi sanitari, assistenziali e sociali dopo la dimissione, il tipo di ambiente scolastico/lavorativo; sono ovviamente importanti anche le risorse economiche del territorio, del soggetto colpito da una lesione cerebrale e della famiglia, i supporti disponibili a livello della comunità, il luogo dove si abita (si pensi che le Regioni si differenziano per quantità e presenza dei servizi).
L’insieme di questi fattori ed altri può influenzare in maniera significativa il progetto riabilitativo e la qualità del reinserimento, in parte anche indipendentemente dal livello di recupero funzionale.
Dove andare dopo la dimissione ospedaliera e quali servizi sono presenti per rispondere alle diverse esigenze riabilitative post ospedaliere?
Non tutte le persone colpite da una lesione cerebrale possono rientrare a domicilio dopo la fase post-acuta, molti devono entrare in maniera temporanea o definitiva in strutture residenziali, come RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) o RSD (Residenza Sanitaria Disabili).
Alcune persone con profonde alterazioni delle attività cognitive, con una completa o quasi completa perdita di tutte le funzioni cognitive intenzionali vengono inseriti direttamente in un Nucleo di Accoglienza per Persone in Stato Vegetativo e di Minima Coscienza.
La residenzialità come RSD e RSA spesso diventano invece una scelta obbligata per quei famigliari che hanno un ruolo di caregiver, ma che ormai sono molto anziani e per quelle situazioni in cui la gravità assistenziale-clinica su vari profili rende impossibile il rientro nelle proprie mura domestiche. All’interno delle residenzialità è possibile accedere a servizi non solo assistenziali, ma anche a servizi riabilitativi, di mantenimento e ad interventi socializzazione.
Quando il tema della Riabilitazione e recupero abilità cognitive, prevede una soluzione di rientro al domicilio i percorsi possibili sono diversificati in base ai fattori descritti precedentemente:
- CDD (Centro diurno per disabili), in questi centri è possibile svolgere attività di recupero delle autonomie primarie e strumentali per soggetti di gravità medio-alta;
- CSE (Centro Socio Educativo) per soggetti di gravità clinica medio-lieve, organizzato con attività svolte sul territorio d’appartenenza e/o presso i laboratori del Centro;
- SFA (Servizio di Formazione all’Autonomia) riguarda interventi realizzati presso il territorio di appartenenza, a bassa protezione, per lo sviluppo di abilità e autonomie spendibili nell’ambito familiare, sociale e professionale.
Riabilitazione e recupero abilità cognitive
Una persona che ha subito una lesione cerebrale importante, può rientrare in un contesto normale o simile a quella precedente all’evento invalidante?
Ci sono interventi per soggetti con recuperi funzionali più alti che sono pensati per un rientro al lavoro (attraverso, ad esempio, la preparazione in Cooperative di tipo B) e per l’addestramento verso la possibilità di andare a vivere da soli (Housing sociale).
Tuttavia, i gravi esiti disabilitati di una lesione cerebrale producono dei cambiamenti più o meno rilevanti anche nelle persone che recuperano in maniera più significativa.
E’ anche vero che qualsiasi evento traumatico non ci porta via gli affetti, le relazioni e il ruolo in cui gli altri ci collocavano prima di una tragedia
Questo è il ponte che mantiene una continuità tra un prima ed un dopo (improvviso e destabilizzante, come quando si è colpiti da una GCA). Tutti gli operatori coinvolti a vari livelli devono lavorare in sinergia sin dall’inizio affinché sia dato un senso di continuità anche minima tra il passato ed il presente di un soggetto colpito da GCA e del suo sistema famigliare. Infatti, la rottura completa tra ciò che ci rappresentava e ciò che ci definisce oggi diventa una ferita insanabile. Ogni nuova situazione, seppure tragica, necessita di una base di partenza su cui definirsi, raccontarsi e ricostruirsi.
I nostri Centri di Riabilitazione e Recupero abilità cognitive
Bergamo
Via Moroni, 6 – 24066 Pedrengo (BG) – Telefono: 035/657351
Via Europa, 2024017 Serina (BG) – Telefono: 0345.65185
Milano
Via Teodosio, 4 – 20131 Milano (MI) – Telefono:02/70638795
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