Genitori: ecco come gestire i capricci dei vostri figli.
Pianti e capricci dei figli sono una normale fase evolutiva … E quindi un passo obbligato da affrontare, ma come fare a gestirli con tutta serenità?
Di Marianna Zanardi
Una delle cose più difficili dell’essere genitori è senz’altro quella di gestire i capricci e le urla del bambino.
È facile che i genitori, di fronte ai capricci dei figli, reagiscano perdendo la pazienza oppure facendosi prendere dal panico e dall’ansia.
Il pianto dei bambini molto piccoli è normale e assume significati comuni, infatti i neonati, non avendo ancora sviluppato una forma di linguaggio completa, sono soliti ricorrere alle lacrime per esprimere i propri bisogni, malessere o disagio. I neonati da 0 a 3 mesi piangono in media 2 ore al giorno, quelli dai 4 ai 6 mesi 1 ora al dì e quelli dai 7 a 12 mesi soltanto mezz’ora al giorno, ma il tempo che i bambini dedicano al pianto dovrebbe ridursi gradualmente con la loro crescita.
Tuttavia a 1 anno si manifesta anche il cosiddetto “baby-urlatore”, ovvero i bambini tendono ad utilizzare il pianto come arma per forzare il comportamento dei genitori e dei propri caregivers.
Va detto che pianti e capricci fanno parte della normale fase evolutiva del bambino… E quindi costituiscono una tappa inevitabile per i genitori… Ma come fare a gestirli al meglio?
Il famoso pediatra Farnetari ha suggerito un decalogo di metodi per non soccombere ai baby urlatori:
1) è fondamentale che i genitori mettano dei paletti, bisogna perciò accordarsi su cosa concedere al bambino e su cosa invece mostrarsi inflessibili;
2) Il piccolo percepisce la parte debole della coppia, per cui è importante mostrarsi irremovibili sulle decisioni condivise;
3) Non alterare il proprio comportamento in seguito agli strilli;
4) Non far capire che pianto e urla ci mettono in imbarazzo in pubblico, altrimenti il piccolo li riserverà alle uscite per ottenere quello che vuole. Si consiglia di ignorare gli strepiti, parlare al bimbo con voce calma e tranquilla mostrandosi indifferenti. Se il genitore si sente imbarazzato dagli sguardi altrui, meglio spiegare che si tratta solo di un capriccio piuttosto che cedere per farlo stare buono;
5) Cercare di rispettare il più possibile gli orari del bambino, in particolare quelli della pappa e del sonno, perché in questo modo sarà più tranquillo e meno irritabile;
6) Se a un anno vuole mangiare insieme agli adulti, è bene assecondarlo, ovvio che non potrà consumare tutte le stesse cose dei grandi ma assaggiare e guardare come si comportano gli adulti può essere utile;
7) Quando si mette a strillare è bene che tutti coloro che se ne occupano (genitori, nonni, baby sitter, zii..) abbiano lo stesso atteggiamento;
8) Meglio portarlo a nanna quando ha sonno, così dormire da solo nel lettino sarà più’ semplice. Non è opportuno forzarlo ad andare a letto troppo presto o quando c’è troppa luce;
9) Non imporgli tutto, ma solo le cose fondamentali: è adeguato concedere qualcosa al piccolo urlatore, ma è vietato farlo quando strilla: deve imparare a chiedere, specialmente se è già grandicello;
10) Non reagire mai con rabbia o frustrazione ma mostrarsi calmi e imperturbabili.
E se nonostante i preziosi consigli, le raccomandazioni del pediatra Vi servono ulteriori indicazioni, chiamate i Centri Ricreazione di Milano e Bergamo.
Milano: Via Teodosio, 4 – Tel: 02/70638795 – Mob: 346/3264837
Bergamo: Via Giorgio e Guido Paglia, 26 – Tel: 035/236385 – Mob: 347/6500755 –
Pedrengo (BG): Via G. Battista Moroni, 6 – Tel: 035/657351
Per maggiori info:
http://www.centroricreazione.it/
http://www.sperling.it/i-pensieri-segreti-dei-bambini-claudia-gold/