Giornata Europea della logopedia
06/03/2014
Come ogni anno, i Logopedisti di tutta Europa celebrano il 6 marzo la loro giornata europea che unisce i professionisti di tutti i Paesi. Le parole chiave e gli slogan per il diritto di parola in qualsiasi condizione quest’anno hanno riportato al multilinguismo e alla multiculturalità, argomento di primo piano anche in Italia diventato un paese dove il fenomeno dell’immigrazione sta portando cifre a significative gli interventi in ambito sanitario e riabilitativo. Le nuove sfide per chi si occupa di disturbi comunicativi e linguistici saranno quelli di approfondire le condizioni di apprendimento in ambienti multilingustici e ovviamente multiculturali. Il fenomeno è in continua espansione per la quantità di richieste di interventi nei servizi dell’età evolutiva, ma anche per la clinica logopedica poichè le persone che decidono di vivere nel nostro Paese incontrano le stesse probabilità in ambito epidemiologico. Obiettivo della Giornata è stato quello di diffondere la cultura di una qualità professionale in molti ambiti, quello del biliguismo è importante anche per ricerche in questo settore che hanno sfasato false credenze e quindi essere bilingui non è un rischio ma si rivela una opportunità per i bambini migranti, attenzione agli indicatori di rischio nell’acquisizione che sono gli stessi per i Disturbi Specifici di Linguaggio DPL anche nei bambini multilingui. Una questione centrale è legata al concetto di Lingua Madre quale “Lingua del cuore”: infatti la prima lingua, in quanto lingua dove i genitori sono più competenti, sarà la “lingua del cuore” mantenuta dai genitori stranieri per educare e trasmettere i propri valori ai figli. La perdita della lingua madre (L1) ha conseguenze negative anche sui rapporti del bambino con la sua famiglia, con le sue origini e la sua identità, oltre che influenzare l’apprendimento della L2. La lingua da apprendere, la L2 appunto, sarà legata all’educazione scolastica, alla socializzazione tra pari, alle relazioni interpersonali.