Per la Giornata Internazionale della Lingua Madre una proposta per celebrare la diversità linguistica
Giornata Internazionale Lingua Madre: il 21 febbraio si è celebrata la giornata internazionale della lingua madre
Che cosa succede alle lingue materne dei bambini che hanno una storia di migrazione famigliare? Quando entrano a scuola la loro lingua improvvisamente scompare e spesso viene chiesto loro di dimenticarla e metterla da parte per accogliere le nuove parole. Il messaggio implicito o esplicito che viene inviato attraverso queste prescrizioni errate è dunque di svalorizzazione: “se non sai l’italiano, non sai, in generale”.
Le lingue “tagliate”
La lingua materna diventa allora marginale, nascosta, legata a un’appartenenza che talvolta può provocare fatica e distanza. La lingua madre è per tutti noi la lingua del cuore, delle emozioni e degli affetti. Per i bambini, è la lingua delle coccole, dei giochi, delle ninne nanne, della complicità e dei primi racconti. Contiene le parole che sussurrano, consolano, sgridano, rassicurano, insegnano.
Fa parte di un patrimonio presimbolico collegato a esperienze corporee; permea profondamente la nostra storia e l’immagine del mondo che, grazie a essa, noi ci costruiamo. Non è dunque “un guanto, uno strumento usa e getta. Essa innerva la nostra vita psicologica, i nostri ricordi, associazioni, schemi mentali”, come scriveva Tullio De Mauro. La padronanza di più lingue, qualunque esse siano, amplia le frontiere delle possibilità e il mondo si allarga di conseguenza dal momento che “ogni lingua dice il mondo a modo suo”.
La giornata internazionale della lingua madre
Ogni lingua vale e la “prima” lingua che si acquisisce nell’Infanzia non ostacola i successivi apprendimenti, ma, al contrario, può aprire a nuovi linguaggi e conoscenze. Il 21 febbraio si celebra la giornata internazionale della lingua madre e può essere l’occasione per conoscere, riconoscere e valorizzare le lingue di tutti i bambini e per portare l’attenzione sui cambiamenti in corso nel nostro Paese.
E allora chiediamoci: quali lingue sono presenti nella classe? Quali idiomi ascoltano e praticano i bambini nel tempo extrascolastico? È una domanda che andrebbe posta all’inizio dell’anno, ma che possiamo riprendere in questi giorni. Fra i diritti linguistici dei bambini, quello al mantenimento della madrelingua è indicato al primo posto.
Diritto linguistico, ma anche diritto alla propria storia, ai legami con le origini, al riconoscimento di un sapere e di un saper fare linguistico e comunicativo che sono competenze e opportunità di ciascuno e per tutti. Le storie sono un’ancora. Narrazione e plurilinguismo. Nella pagina web potete trovare idee, strumenti, materiali da utilizzare in classe per dare visibilità e valore alla diversità linguistica e alle lingue del mondo.
http://www.sites.google.com/view/lestoriesonounancora/home-page
This Post Has 0 Comments