Grave Cerebrolesione Acquisita: dati certi per servizi sociali efficienti
Per organizzazioni, famiglie, operatori socio-sanitari e servizi sociali, il tema dell’incidenza delle gravi cerebrolesioni è particolarmente sentito.
Le cerebrolesioni gravi necessitano di interventi sociali importanti, che durano nel tempo, spesso per tutta la vita.
Per patologie come queste è fondamentale avere un quadro definito dei numeri e, legati a questi, del tipo degli interventi post-ospedalieri necessari.
Il macro dato riguarda l’incidenza nazionale. In Italia da rilevazioni non recentissime, presentano cerebrolesioni 250 persone ogni 100.000 abitanti. Di questi 10 con esiti gravi, 15 casi con incidenza moderata e 225 di lieve rilevanza. I dati europei sono diversi: in Svezia 546 su 100.000, in Spagna 91 casi su 100.000 abitanti e in Danimarca 317 su 100.00. Il valore della percentuale di gravità è però sempre costante. Dati molto diversi dovuti anche a sistemi di rilevazione e categorizzazione non omogenee.
Un elemento, però, è in evidenza su tutti: la grande quantità di esiti gravi e quindi la fondamentale necessità di supporti sociali conseguenti ad una cerebrolesione.
La mappatura delle persone con disabilità acquisita, sia di tipo fisico, che di tipo cognitivo, è importante anche livello territoriale. Un’impostazione corretta delle politiche sociali territoriali non può prescindere da una componente considerevole e impegnativa come quella della disabilità acquisita.
Da qui nasce la riflessività della collaborazione stretta tra servizi ospedalieri e servizi sociali. Solo un monitoraggio attivo e una collaborazione costante, consente all’insieme dei servizi sociali di strutturarsi in modo funzionale all’andamento e all’incidenza delle cerebrolesioni e dei conseguenti esiti.
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