Prima dell‘housing
Le persone escono da Comunità residenziali Socio-Sanitarie, o da esperienze di Residenzialità Leggera (accreditate nel settore della Salute Mentale) come Housing assistito.
Oppure frequentano i servizi diurni, o sono segnalati dai Servizi del territorio in provenienza d altre strutture protette.
L’housing è progettato con largo anticipo, predisposto nei particolari prima dell’avvio ed è inserito nel progetto complessivo di vita della persona.
Durante l’housing
Il costante monitoraggio dell’andamento dell’esperienza, delle competenze messe in campo, delle abilità relazionali (con gli altri inquilini, con il territorio, con i servizi).
La necessità di avere un persona di riferimento alla quale rivolgersi per qualsiasi bisogno (in un contesto sociale ricco e ricettivo)
L’esigenza della persona, della famiglia e dei servizi invianti di una organizzazione di sostegno alla quale riferirsi
E dove serve, diversi livelli di supporto al governo quotidiano dell’appartamento, alla gestione dei farmaci, del tempo libero, della gestione dei tempi di lavoro e di vita, ecc.
I residenti possono partecipare alle attività delle cooperative di riferimento e non (Teatro – Palestra – Laboratori, ecc.)
Dopo l’housing
La valutazione in itinere consente all’équipe di riferimento di preparare i passi successivi.
L’housing come alternativa alla Comunità alla vita in famiglia o alla Casa di Riposo.
La temporaneità come chiave di un progetto di sempre maggiore autonomia.
Le forme dell’abitare
In un luogo con una identità (un paese, un rione, una collettività cordiale)
Un luogo ben servito per spostamenti e prime necessità o integrato in una realtà accogliente e facilitante
Con esperienze di Casa con spazi privati e qualche luogo condiviso oppure di co-housing dove abitare in due o tre persone.
La bellezza dell’appartamento e il suo arredo funzionale. Circa 40 mq con cucina, soggiorno, letto e bagno.
La forma contrattuale è il comodato d’uso
I destinatari
Persone con disagio psichico o cerebrolesioni acquisite.
Sono destinatari anche persone segnalate dal territorio o dai Servizi specialistici con un percorso di inclusione sociale. Persone in emergenza abitativa.
Le potenzialità, l’autodeterminazione e la scelta
I Progetti sono condivisi con la persona solo quando l’abitare rappresenta un bisogno primario.
La casa deve essere riconosciuta e considerata come elemento d’identità, oltre che di appartenenza
Se le persone non sono conosciute hanno sempre con un Servizio inviate, che segue con noi il progetto individuale.
Dove è possibile si lavora con la famiglia per un “buon distacco” e non una “separazione”
E si condivide il: “io non ho bisogno di voi, ma ho bisogno di sapere che se ho bisogno di voi, voi ci siete”.
Il tema del lavoro è centrale per la tenuta del progetto. Oltre alle risorse interne si collabora dello sportello di Mestieri, con la rete delle cooperative B e con le realtà produttive dei territori.
Fragilità
La necessità di un persona di riferimento alla quale rivolgersi per qualsiasi bisogno.
La necessità di una rete di sostegno che intervenga in caso di perdita di lavoro, malattia, episodi negativi temporanei.
La necessità anche solo di parlare con qualcuno
Equipe di lavoro
Il Referente per il Gruppo IN della gestione operativa degli appartamenti di housing.
Un responsabile della Manutenzione
Le diverse Equipe a cui si riferiscono i destinatari che gestiscono i progetti individualizzati dell’autonomia abitativa.
E le Regole
Sottoscrizione di un documento come vincolo iniziale per poter accedere al progetto.
Ogni ospite verrà fornito di un mazzo di chiavi… la cura della casa è a carico delle persone che vi abitano… è richiesto il rispetto degli spazi, degli arredi e della pulizia …. il fumo viene regolamentato all’interno dell’appartamento ed è vietato introdurre alcolici e superalcolici
La specializzazione
Housing con differenti finalità: strettamente riabilitative per l’acquisizione di indipendenza e autonomia, di mantenimento con interventi a medio lungo termine e “Vita Autonoma” per sperimentazione di un abitare fuori casa (da 1 a 3 mesi ) e abitare in uno spazio protetto.
La sostenibilità dell‘Housing
Il costo medio è di 350 euro /mese. La persona deve avere la possibilità di sostenere i costi mensili, lavorando, con il supporto della famiglia o dell’ente locale.
L’organizzazione costruisce abitazioni per housing con finanziamenti a fondo perduto, donazioni, contributi pubblici.
Deve avere un tasso di saturazione alto, non avere troppi insoluti, contenere i costi energetici e di manutenzione
Visioni future di sostenibilità
Beni delle singole persone per sviluppare progetti collettivi
Beni delle singole persone per progetti individuali che garantiscano forme del Dopo di boi
Un luogo, in cui confluiscano anche patrimoni, le donazioni e i lasciti.
Gli spazi a disposizione
12 minialloggi a Pedrengo, 3 a Bergamo, 2 a Romano di Lombardia, 2 a Nembro, 15 a Serina.
A breve saranno disponibili altri 6 appartamenti a Costa Serina e 7 a Bergamo
Risultati
12 anni di lavoro sul tema. 80 esperienze di huosing di cui 70 di destinatari primari.
Collaborazione attiva con i CPS e la rete della psichiatria, collaborazione inesistente con la rete riabilitativa delle Cerebrolesioni.
Sostenibilità economica a lungo termine, gestione e insoluti sotto controllo, abbandoni gestiti.
I SOStenitori:
La possibilità di realizzare Housing è garantita dalla generosità e dalla lungimiranza dei nostri sostenitori: la fondazione della Comunità Bergamasca, la fondazione Cariplo, l’8×1000 della Chiesa valdese, la fondazione della Banca del Monte della Lombardia. Un sincero grazie a tutti.