Prevenzione delle malattie neurodegenerative: la presenza sui territori
Un progetto per adulti e anziani.
Alzheimer – La prevenzione
Per il Morbo di Alzheimer e in generale per le malattie neurodegenerative non ci sono cure, ma è possibile fare prevenzione. È stato ben ribadito che solo la prevenzione consente, oggi, un minimo di fronteggiamento delle malattie degenerative.
La prima prevenzione è l’informazione su cosa possiamo fare, tutti, subito: basilare, visto che non si conosce la cura.
La seconda è la valutazione precoce del decadimento cognitivo, per innestare azioni di rallentamento della progressione della malattia. Questi interventi socio-sanitari, in generale in Italia, non vedono significative esperienze da parte degli operatori pubblici.
Inoltre sul tema della prevenzione, per ora soprattutto nella realtà americana, avanza una forte pressione dalle Case farmaceutiche nella proposta di farmaci per la difesa dall’Alzheimer. La conoscenze attuali ci dicono che non hanno valenza scientifica certificata, ma già oggi e potenzialmente negli anni, si apre un mercato consistente.
Gli alleati nella lotta all’Alzheimer
Ginnastica del cervello, movimento, cibo, corretti stili di vita, contenimento dell’uso dei farmaci, aria pulita: ecco gli alleati fondamentali per la prevenzione di malattie degenerative, del morbo di Alzheimer, delle demenze, ecc. Gli studi più recenti confermano che agiscono come veri e propri farmaci.
E poi serve consapevolezza. Prevenzione, informazione e sensibilizzazione sul tema del controllo delle funzioni cognitive.
E allenamento ed esercizio cerebrale, meditazione, benessere psicologico.
Perché dai 19 anni in poi invecchiamo: e ci curiamo con attenzione dell’invecchiamento della pelle, curiamo giornalmente i denti, i capelli e i radicali liberi. Ci curiamo delle psiche e dell’anima, ma fin che funziona nessun tagliando al nostro cervello.
Un Progetto per il territorio
L’attenzione che abbiamo per il nostro cervello è decisamente troppo bassa e, spesso, tendente a zero. Siamo, giustamente, molto attenti al controllo degli aspetti funzionali del nostro corpo, del cuore e degli altri organi vitali, ma pochissimo si fa, e ancora meno si parla, del rapporto tra cura del cervello e qualità della vita.
Lo stato di salute cerebrale va monitorato, soprattutto con l’avanzare dell’età, come si fa con tutti gli altri organi vitali.
Sia con i “normali” check-up di controllo, sia con approfondimenti specialistici. La prassi sanitaria e il “sentire” comune tende a controllare tutto il possibile: dall’epidermide alla vista. Ma una visita neuropsicologica per capire lo stato della memoria, la capacità di orientamento e di attenzione, l’affaticamento cerebrale, ecc. non è mai ipotizzata.
Non si controlla perché, sembra, che le malattie neurodegenerative siano eventi ineluttabili e imprevisti. Non è così: ascoltare e monitorare l’andamento delle funzioni cognitive con consapevolezza e senza fatalismo, è prevenzione.
L’Alzheimer non ha cura, ma nel 2050 il 30% della popolazione mondiale sopra i 65 anni potrebbe esserne affetta. Vale la pena di provare a identificarlo precocemente, rallentarlo e preparaci ad affrontarlo.
Obiettivi dell’iniziativa
Continuità
Informazione sull’importanza di screening sulle malattie degenerative.
Obiettivo primario delle iniziative sul tema è accrescere la consapevolezza generale rispetto ai temi del funzionamento del cervello, della sua cura e più in generale, dell’invecchiamento cerebrale.
Per sviluppare il senso di legittimità di attenzione e cura del cervello, che in questo momento non esiste. Semplicemente la verifica delle funzioni cerebrali. E delle piccole o grandi anomalie che il cervello può presentare, che se individuate precocemente, possono diventare indicatori e elementi di analisi.
Consapevolezza
Obiettivo primario è contribuire affinché si modifichi la generale percezione che le malattie neurodegenerative, Demenza e Alzheimer, siano elementi ineluttabili, comandate del “fato”. Ma reali malattie fisiche e come tali, analizzabili, curabili sin dove possibile, e sulle quale si può intervenire esattamente come si fa per tutte le malattie delle altre parti del corpo.
Per dare continuità alle iniziative territoriali inerenti la prevenzione delle malattie neurodegenerative , che risponde a un bisogno non più solo emergente, ma ormai parte integrante della vita quotidiana, che non trova riscontri e possibilità di sviluppo nel settore pubblico.
Abbiamo iniziato in maniera pionieristica con le iniziative promozionali durante le “Settimane del cervello”, ora è un Progetto di intervento sul territorio, la cui necessità è riconfermata dalla grande attenzione della popolazione che pone al tema.
Prevenzione e Screening
Diagnosi neuropsicologica precoce del decadimento cognitivo
La possibilità di descrivere un profilo neuropsicologico di una persona adulta, anche in assenza di sintomi specifici e’ fondamentale dal punto di vista preventivo. Obiettivo e’ rilevare il grado e la qualità di compromissione, o non compromissione, delle singole funzioni cognitive, può consentire una diagnosi precoce della demenza e permettere di realizzare tempestivamente gli interventi terapeutici, riabilitativi e assistenziali ad oggi previsti. Il numero di valutazioni deve essere alto e la diffusione capillare. Senza distinzione di censo o di appartenenza sociale
Valutazione pre-sanitaria
Se dallo screening generico risultano particolari deficit, si rende necessaria l’implementazione di una batteria neuropsicologica specifica (sul tipo di Servizio di primo livello proposto dall’Unità Operativa di Psicologia Clinica) che consiste in una generica valutazione del declino cognitivo.
La valutazione neuropsicologica pre-sanitaria, pertanto, si rivolge ad anziani con sospetto decadimento cognitivo (punteggio MMSE uguale o superiore a 24 e deficit in almeno una funzione cognitiva all’ENB).
Utilizzando test neuropsicologici di recente taratura, la procedura potrà essere così costituita da una valutazione ripetuta della persona con batteria di test (follow-up ripetuti a cadenza di 6 mesi).
Nel momento in cui verrà rilevata la demenza, l’obiettivo è attivare velocemente un percorso sanitario con l’invio del paziente alle strutture preposte atte ad effettuare una diagnosi il più precisa possibile (Alzheimer, vascolare, frontale, corpi di Lewy…).
Prevenzione delle malattie neurodegenerative: anche per un pronto intervento famiglia
Le ricerche attuali segnalano alti livelli di stress tra i caregivers che si occupano di assistenza ai malati di Demenza e Alzheimer. Quindi obiettivo 3 è intervenire nell’immediato con un supporto pratico, di indicazioni, rassicurazioni e supporto psicologico sin dalla fase valutati che cheti rilevassero negative.
Strettamente legato al supporto è l’obiettivo di fornire una prima formazione su come approcciarsi al tema, su come intervenire e sulle possibilità di organizzazione familiare e dei tempi di vita di lavoro andranno a modificarsi nel caso di malattia conclamata.
E ovviamente tutte le possibilità che le strutture pubbliche sanitarie mettono in campo per affrontare la malattia.
PER INFORMAZIONI : info@cooperativaprogettazione.it