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8 Marzo: il Trauma Cranico è una delle più gravi conseguenze della violenza sulle donne.

8 Marzo: il Trauma Cranico è una delle più gravi conseguenze della violenza sulle donne.

Una donna su tre, vittima della violenza del partner, ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni; tra questi traumi cranici e gravi cerebrolesioni.
Su 100 casi di violenza, 37 riguardano lesioni e contusioni, di questi 20 con ricovero ospedaliero e 4 con danni permanenti. Qual’è il rapporto tra TCE e violenza sulle donne?

Le violenze contro le donne sono gravi, con conseguenze che impattano sulla qualità della vita nel breve, medio e lungo periodo.
Ferite, cure farmacologiche, problemi di salute psicologica, non riuscire a svolgere i compiti del quotidiano, ne sono solo alcuni esempi.
I dati mostrano che più di una donna su tre vittima della violenza del partner ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni (37,6%).
Nella maggior parte dei casi si tratta di lividi, ma circa il 20% è stata ricoverata in ospedale a seguito delle ferite riportate, e più di un quinto di coloro che sono state ricoverate, ha avuto danni permanenti.
Tra le donne straniere vittime di violenza da parte del partner, la quota di coloro che riportano ferite raggiunge il 44,5%.
La violenza nella coppia non si ferma neanche durante la gravidanza (11,8%). Per le donne che l’hanno subita in gravidanza in poco meno di 1 caso su 4 (23,9%) le violenze sono diminuite, mentre per l’11,3% delle donne sono addirittura aumentate e per il 5,7% iniziate.
A seguito delle ripetute violenze dai partner (attuali o precedenti), più della metà delle vittime soffre di perdita di fiducia ed autostima (52,7%).
Tra le conseguenze sono molto frequenti anche ansia, fobia e attacchi di panico (46,8%), disperazione e sensazione di impotenza (46,4%), disturbi del sonno e dell’alimentazione (46,3%), depressione (40,3%), nonché difficoltà a concentrarsi e perdita della memoria (24,9%), dolori ricorrenti nel corpo (21,8%), difficoltà nel gestire i figli (14,8%) e infine autolesionismo o idee di suicidio (12,1%).
Anche per le violenze subite da non partner, le conseguenze sono devastanti. Molte donne dichiarano di avere superato l’episodio, il 49,2%, percentuale in aumento tra le donne che hanno subito molestie 57,8%, mentre è pari al 34,1% nel caso la donna racconti una violenza sessuale più grave.
Molte altre, invece riscontrano una maggiore difficoltà relazionale, la paura dei luoghi isolati e del buio, la perdita di fiducia negli uomini, nonché depressione, ansia o shock. Da notare invece un residuale 4,2% dichiara di sentirsi più forte.
Circa il 5% delle donne si è dovuta assentare dal lavoro e una quota simile non è riuscita a svolgere i compiti quotidiani di cura. Molte donne inoltre hanno avuto paura per la propria vita (nel 36,1% dei casi, con una distanza tra italiane e straniere di circa 10 punti percentuali a sfavore delle seconde) e per quella dei figli. Per le violenze da non partner la percentuale è pari al 22,2%.

Per approfondimenti sul tema:

Fonte ISTAT  – TCE Donne
https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famig/gravit%C3%A0-e-conseguenze

TCE donne

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